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Vanessa Ferrari strabilia a Tokyo: è seconda al corpo libero

Vanessa Ferrari conquista finalmente la tanto desiderata e combattuta medaglia alle Olimpiadi. Un secondo posto che completa una carriera ricca di soddisfazioni ma anche di ostacoli e infortuni.

A 30 anni, dopo Londra 2012 e Rio 2016 dove arrivarono due quarti posti nella sua specialità, il corpo libero eccola oggi di nuovo pronta a rimettersi in gioco ai massimi livelli, con tanta voglia di riscatto e consacrazione.

Un corpo libero da applausi, rivisitato e perfezionato rispetto a quello presentato agli scorsi campionati europei ad aprile.

Courtesy of FIG

90 secondi, un mix di  espressività, artisticità e  acrobatica. Vanessa Ferrari  si fa trovare pronta all’appuntamento della vita. Sbalorditiva già in fase di qualifica, dove sulle note di “Con te partirò” di Andrea Bocelli incanta la giuria, guadagnando 14.166 punti, miglior punteggio delle qualificazioni, meglio delle temutissime e agguerritissime americane Jade Carey e Simone Biles, quest’ultima poi ritiratasi dalla finale.

Reduce da uno storico e strabiliante quarto posto nella gara a squadre, eccola di nuovo pronta a guadagnarsi questa medaglia che ha bramato per anni e anni e che il destino sembrava non volerle concedere.

Courtesy of FIG

Sono 8 le ginnaste che si sono contese le medaglie al corpo libero, tutte con punteggi molto vicini tra loro. Non si può sbagliare, ogni imperfezione, indecisione può essere determinante e questo Vanessa lo sa bene. Ed è proprio qui che emergono l’esperienza e la classe di una campionessa come lei.

La campionessa del mondo all-around 2006 si migliora rispetto alla qualifica, riuscendo a stoppare gli arrivi nelle diagonali acrobatiche, compresi lo Tsukahara e il Silivas. Un meraviglioso 14.200 (5.9 difficoltà), che tuttavia non basta per coronare il sogno dell’ oro olimpico. Sarà argento, dietro alla statunitense Jade Carey che ottiene 14.366 (6.3 di difficoltà), meno precisa e artistica, ma con un’acrobatica stellare che ha fatto la differenza.

A completare il podio, a pari merito la giapponese Mai Murakami e la russa Angelina Melnikova con 14.166.

Courtesy of FIG

La storia della ginnastica artistica femminile è stata riscritta. Era infatti dal 1928 che l’Italia non vinceva una medaglia olimpica  in questo sport, in quel caso fu però argento a squadre.

Tanta determinazione, forza e coraggio, contro ogni avversità, una carriera immensa che non poteva che terminare così: d’incanto.

Vanessa Ferrari abbraccia soddisfatta il suo allenatore Enrico Casella
Courtesy of FIG
Questa la classifica completa della finale al corpo libero:
1 USA Carey Jade 14.366
2 ITA Ferrari Vanessa 14.200
3 JPN Murakami Mai 14.166
3 ROC Melnikova Angelina 14.166
5 BRA Andrade Rebeca 14.033
6 GBR Gadirova Jessica 14.000
7 GBR Gadirova Jennifer 13.233
8 ROC Listunova Viktoriia 12.400

di Lucrezia Marcosignori