Totem e tabù in due corti francesi: Totems di Paul Jadoul e Dirty South di Olivier Strauss
Regia: Paul Jadoul
Paese: Belgio, Francia
Anno: 2015
Durata: 9 min 11 sec
Colore
Nel 2015 esce questo corto animato di Jadoul.
Un taglialegna è vittima di un incidente. Mentre lavora nel bosco, un tronco gli cade addosso. Durante la notte, si trasforma in una serie di animali, dei totem. La voglia di sopravvivere si tramuta in mille forme di vita, sino a quando si fa un nuvolo di insetti nella luce del giorno.
Questi animali, uno dopo l’altro, entrano in un contatto così profondo con lo “spirito” del bosco da esserne liberati.
L’uomo, da parte sua, se ne prende alcuni atteggiamenti ed espressioni oltre che, come si suppone, le loro abilità, sino a superare il problema capitatogli ed il dolore stesso.
Data la natura del cartone animato, son state possibili inquadrature di ogni tipo. Al di là della magia della trasformazione in animale, ci son riprese aeree e del bosco di notte molto suggestive.
Interessante è anche la presenza dell’autostrada alle pendici del bosco, dove sembra esserci paradossalmente meno vita che lì dove si disfà in mille insetti che si disperdono nell’ambiente.
Il corto è per adulti, filosofico ed ambientalista, e la mancanza di dialoghi permette anche ai più piccoli di poter lasciare libero spazio all’immaginazione.
Regia: Olivier Strauss
Paese:Francia
Anno: 2015
Durata: 24 min 52 sec
Colore
Nel 2016, esce il corto del regista francese, Olivier Strauss, Dirty South.
Due adolescenti vanno a vivere con la madre in un palazzo in mezzo ad un campo di grano.
Sperimenta il sesso una, l’altra lo osserva. La più grande consuma il rapporto con due o forse più uomini. Le mille facce del sesso forse indicano quanti volti l’immaginazione della ragazza, avrebbe potuto dare al padre che non c’è più.
L’altra, più piccola, è nell’interesse di un giovane che, dopo essersi masturbato, butterà il proprio sperma nell’acquario. I due osserveranno l’atteggiamento dei pesci che accorreranno a mangiarlo e tutto resterà come velato in un sogno. Tra i due c’è una bella amicizia, non si va oltre.
Campi di pannocchie in cui le ragazzine scappano come per Jenny di Forrest Gump.
L’oro dei campi è quasi sacro come il sesso che accolgono. Il sesso sembra distrarre dalla povertà assoluta.
Tra il primo ed il secondo corto, si possono trovare dei legami poetici ed anche concettuali.
Se per il taglialegna di Totems, l’albero gli fornisce la vita perchè gli dà il lavoro, per le ragazze di Dirty South, la casa in cui si trasferiscono e dove si pacificheranno con il ricordo del padre morto, anch’essa ricorda un qualcosa di fallico, tendente verso l’alto e tozza, un totem.
Il pensare animistico del primo è governato da una “onnipotenza dei pensieri”, una proiezione della vita mentale interiore verso il mondo esterno. L’uomo che tenta di resistere al dolore e alla morte.
Nel secondo, il ”pasto tribale” dei fratelli che si nutrono del padre potente e geloso delle proprie donne, si sublima nell’atto del sesso e nel compiacimento che le ragazze esprimono dopo averlo conosciuto.
Unico tabù è la parola, che se presente, può avvicinarsi più ad una preghiera per la sacralità delle due narrazioni.
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