Together. La casa di tutti
Il 18 Dicembre si è festeggiato il terzo compleanno di Together.
Vi chiederete “Che cos’è Together?”
Sono 3 anni che frequento questa associazione culturale, eppure non riesco a trovare definizione migliore se non quella che a ogni visita Ernesto, il fondatore, mi ricorda:
“Questa è la casa di tutti, puoi fare quello che vuoi”.
In una delle traverse di Trastevere, in un appartamento di Viale Glorioso (la via con la scala alla Rocky per intenderci), c’è un appartamento; non è grande, non quanto ci si aspetta da un’associazione culturale, sembra anzi il tipico appartamento che si affitta a studenti universitari, gli spazi comuni sono limitati alla cucina e al soggiorno e messi insieme non fanno neanche 20 metri quadri. Eppure funziona.
La creatività fa da padrona di casa dove lo scopo non è solo conoscere ma, soprattutto, Creare. La Creatività, la costanza e la passione sono gli ingredienti che hanno permesso a questo progetto di prender piede, espandersi, e arrivare ad essere oggi così come lo conosciamo.
Non c’è un target specifico, nella casa di tutti basta chiedere e lo spazio sarà messo a disposizione, poi il progetto sarà supportato con tutti i mezzi possibili: Workshop, Eventi, Degustazioni, Concerti e tante altre attività.
In occasione del terzo compleanno di Together, noi della redazione di E-go Times abbiamo partecipato all’evento organizzato per l’occasione. A partire dalle ore 18:00 è stato possibile entrare nel vivo di una festa dall’aspetto casareccio, decisamente informale e senza il minimo impegno: il salotto quasi completamente sgomberato per far spazio, in un angolo, ai microfoni per i musicisti che si sarebbero esibiti più in là nel corso della serata. Il proiettore rivolto al muro per mostrare i lavori multimediali nati dentro queste 4 mura; poi la cucina con il tavolo imbandito con cibo e bevande, una persona dietro i fornelli. E vino bianco per chi ne volesse. Dall’altro lato una finestra della casa, quella prinacipale della casa dove è sempre reperibile un gessetto colorato per lasciare il segno.
E noi a parlare.
Fare conoscenza, volendo amicizia, scambiarsi idee e opinioni.
Se l’arte è da emancipati, Together può essere un suo catalizzatore.
Durante la festa, abbiamo preso da parte il fondatore di casa Together, Ernesto Cinquenove, che ci ha concesso qualche minuto del suo tempo per rispondere alle nostre domande.
A: Come è nata l’idea di Together?
E: Together nasce da una combinazione di idee. In realtà, parecchi anni fa lavoravo a un altro progetto chiamato “MeetingLife.com” ovvero un sito pensato per incontrare persone con cui fare cose mai fatte. Questo progetto iniziale mi ha portato in America, dove sono stato poi coinvolto in altri progetti. Le mie esperienze, una volta tornato in Italia, mi hanno portato a mettere insieme le mie esperienze e a cercare un posto a Roma da dove iniziare.
A: Che cosa ti ha spinto a creare un posto pensato, fondamentalmente, per far incontrare le persone?
E: Mi piace la gente in generale e io che sono l’ospite zero di questa casa sono il primo a trarre vantaggio da questa cosa. Incontro sempre gente diversa da tutto il mondo: gente che canta, gente che suona, gente che parte e torna, gente che innova. Questo era il mio stile di vita prima di Together, è lo stile che molte persone cercano e questo può essere un punto di inizio.
A: E quali sono i mezzi di sostentamento di Together?
E: Together è la casa di tutti, e tutti coloro che hanno bisogno di una casa contribuiscono proprio come se fossero a casa loro anche pagando alcune spese. La grande differenza tra questa e una casa condivisa tra coinquilini è che combina residenti fissi e residenti occasionali, quindi ognuno collabora in base al periodo di permanenza ed è consapevole del fatto che il loro supporto permette di organizzare serate come quella di oggi e per persone che non hanno il budget per i propri esperimenti. Una battuta che faccio spesso è che Together è un WWF per creativi senza budget.
A: Quali attività ti ritrovi ad affrontare più spesso all’interno di Together?
E: Prima di tutto ci tengo a sottolineare che non siamo sempre noi a organizzare gli eventi, ma ci mettiamo a disposizione di quelli che hanno accesso agli spazi comuni di questa casa e al calendario del nostro sito, possono organizzare loro stessi le idee. Molti dei nostri workshop, lezioni, musica dal vivo, sono organizzati da altri che accedono ai nostri spazi, più i nostri eventi che servono per scandire le nostre milestones come il compleanno di stasera.
A: Qual è il progetto di cui sei più soddisfatto? Sia tra quelli che hai organizzato tu che tra quelli proposti dagli ospiti?
E: Sicuramente l’Inspiration Day. E’ un po’ il nostro evento-simbolo che meglio descrive la filosofia di questo posto, lo organizziamo sempre verso maggio e invitiamo le persone a raccontare storie che possono essere d’ispirazione per chi ascolta. Vorremmo farlo una volta al mese in realtà ma al momento prende troppe energie e non siamo riusciti ancora a strutturarne una versione più leggera da poter proporre più spesso.
M: Together non è la prima realtà di questo genere, sai dirmi perché Together è riuscito ad arrivare a tre anni? Dov’è che siete riusciti voi a differenza di altri?
In realtà non lo so. Noi abbiamo cercato di non fare niente da soli, abbiamo solo preso un posto e l’abbiamo messo in mano a chi vuole creare. Siamo riusciti a fornire un’educazione tramite internet riguardo a ciò che stiamo facendo e ciò che Together è e può essere per le persone, e cerchiamo sempre di raccontare quello che succede, in questo momento infatti siamo in streaming, le porte sono aperte a tutti. Internet sicuramente è stata una chiave importante per la realizzazione di questo percorso. Per rendere tutto sostenibile abbiamo creato un sistema di auto gestione tramite il sito. Abbiamo la guida su come proporre un evento, un calendario, e se l’idea ha bisogno di assistenza si prende appuntamento e si ragiona insieme. Non vogliamo essere dei manager ma crediamo nel reciproco aiuto. Una cosa che mi piace è che siamo riusciti a portare tante attività all’interno di mura domestiche e forse è una delle caratteristiche che ci ha differenziato dagli altri.
M: Siete partiti con gli influencer o si sono aggiunti col tempo?
E: Si sono aggiunti col tempo. Ho avuto la fortuna di conoscere molte persone grazie alle mie precedenti esperienze ma molti altri sono giunti dopo, Violetta (Violetta Roveto, in arte Violetta ROCKS) è venuta dopo perché ha scoperto il posto e le è piaciuto quello che si faceva qui dentro. Abbiamo avuto giornalisti, bloggers, professori universitari e noi abbiamo occasione di collaborare a nostra volta con loro scambiandoci esperienze e professionalità.
Dopo l’intervista la festa è andata avanti e abbiamo avuto modo di mangiare dei deliziosi muffin e una torta, tutto fatto in casa, e alle 22:00 il concerto è terminato per rispetto dei vicini con cui gli organizzatori si erano precedentemente accordati mentre gli ospiti hanno continuato a presenziare fino a tarda notte.
In ultima istanza vorrei fare una menzione speciale al bagno di Together che dopo lunghi momenti di riflessione filosofica, da sempre invita gli ospiti ha scattarsi un selfie sotto il segno della hashtag #TogetherSelfie e che quest’anno è venuta meno alla tradizione per cause di forza maggiori non specificate…
Trattandosi del bagno ho preferito non indagare.