Telemaco Prigioniero
La follia si sdoppia e moltiplica i suoi volti e le sue molteplici prospettive in Telemaco Prigioniero, recentemente in scena al Teatro Trastevere. Eros Salonia, che veste i panni di ben 14 personaggi in scena “riscrive” l’ Odissea con un’interpretazione del testo libera, originale e profondamente attuale.
Telemaco, infatti, figlio di Ulisse, il grande eroe che distrusse Troia, si trova in un ospedale psichiatrico in preda alle sue visioni. Il protagonista, apparentemente spaesato, cerca il filo della memoria, ricostruisce la sua vita un pezzo dopo l’ altro. Si diverte, perso nei suoi pensieri e svolazza libero tra un ricordo e l’ altro. Immagini, visioni, fotogrammi invadono e scuotono la sua mente. Telemaco,interpretato da Eros Salonia, vive infatti negli sguardi e nei gesti di tutti gli eroi e gli antieroi del noto poema Omerico: Ulisse, Penelope, i Proci, il divertente Mercurio, il temibile Zeus, ed è accompagnato dalla musica di Vittorio Montella, che esalta, enfatizza, sottolinea gli stati d’ animo e le sfumature emotive di ogni protagonista. La capacità trasformativa di Eros Salonia è straordinaria: il suo corpo in scena diventa strumento espressivo primario, seguito da una vocalità che si plasma, si ricrea, si fonde con la creazione di un nuovo personaggio e di un altro ancora. In un’ora e mezza di teatro, canto, poesia, lo sguardo del pubblico è rapito e divertito al tempo stesso, da uno spettacolo che non concede momenti di tregua perché ha un ritmo coinvolgente e scandito rigorosamente dai tempi emotivi degli eroi omerici che dominano la scena.Ben lontano da interpretazioni “ classiche”, il vero protagonista di Telemaco Prigioniero, diretto da Giovanni La Rosa, è la continua capacità di creare sulla scena senza uno schema fisso o prestabilito.
La follia di Telemaco, infatti, dall’ assenza della figura paterna fino all’ approdo a Itaca, segue una logica di ricerca esplorativa e di riappropriazione del proprio spazio personale.Telemaco Prigioniero è in grado di unire armoniosamente dramma, leggerezza, poesia e comicità in un testo di cui si apprezza l’ interpretazione, l’ originalità e la capacità di osare.
di Sarah Mataloni
foto di Giovanni La Rosa