La kickboxing come insegnamento di vita: intervista al campione europeo 2017
Anche nella kickboxing l’Italia ha le sue soddisfazioni. L’attuale nuovo campione europeo di K1 WAKO PRO è un fighter romano, Alessandro Moretti, che ha battuto il fortissimo avversario portoghese Pedro Kol al terzo round per intervento medico.
E-goTimes ha intervistato l’atleta durante uno dei suoi allenamenti nella palestra in cui si è istruttore Pro fighter da anni.
Ciao Alessandro, puoi presentarti ai nostri lettori?
Sono un istruttore federale e lavoro presso il 153 SPORTING CLUB di Roma, dove tengo diversi corsi di allenamento per amatori, agonisti e ragazzi dai 12 ai 16 anni. Da quando ho iniziato a insegnare questa disciplina ho riscontrato nei miei atleti dei cambiamenti importanti in diversi aspetti della loro vita: l’uscita dall’introversione e dalla timidezza, l’aumento della propria autostima, la socializzazione e, soprattutto, il raggiungimento degli obiettivi scolastici o lavorativi.
Come si raggiungono traguardi così alti come quelli che tu hai conquistato nel tuo sport?
Grazie a un impegno costante e all’allenamento intenso che prevede un primo confronto con se stessi e poi con gli altri sono riuscito ad avere un ruolo di educatore e guida nell’ insegnare loro i valori del sacrificio, il rispetto reciproco e delle regole di vita. In questo modo portando la mia esperienza di atleta e campione spero di riuscire a sfatare il luogo comune che collega gli sport di combattimento alla violenza.
Come ti sei avvicinato alla kickboxing?
Come tanti ragazzi della mia generazione, guardando i film di idoli come Rocky, Van Damme, mi sono avvicinato agli sport da combattimento e al ring.
Ci sono stati dei momenti difficili durante la tua carriera sportiva?
Purtroppo i momenti difficili sono stati molti, diversi infortuni, tra cui una brutta frattura della tibia e la rottura delle ossa nasali. Questi sono inconvenienti che chi pratica questi sport deve mettere in conto.
Adesso che sei campione europeo, quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Mi sto preparando per il mondiale del prossimo anno. Sto aspettando la risposta dal Gala più importante al mondo. Spero di riuscire a partecipare anche a quello, sarebbe il coronamento di una lunga carriera.
Oltre a un allenamento rigoroso, qual è il segreto per diventare un campione?
Non credo ci sia un segreto in particolare: ci vuole molto impegno, costanza negli allenamenti, sacrifici e, spesso e volentieri, bisogna fare molte rinunce per arrivare a vincere. La cosa più importante è, però, fissare degli obiettivi e cercare di raggiungerli.
Qual è il rapporto con i tuoi allievi?
In questi anni di allenamenti ho notato dei miglioramenti nei miei ragazzi sotto il profilo della concentrazione. Ho visto ragazzi timidi uscire dalla timidezza, altri aumentare la loro autostima. Il merito di questo è sicuramente un allenamento costante e intenso, che li sproni a dare sempre il 100%, il meglio di se stessi. Spesso e volentieri devo ricoprire il ruolo di educatore, di guida. Cerco di trasferire loro i valori del sacrificio e del rispetto reciproco; in questa maniera, con la mia esperienza, cerco anche di sdoganare il fatto gli sport da combattimento incitino le persone alla violenza, mentre nella realtà dei fatti è vero tutto il contrario.
Quest’anno è nata la tua meravigliosa bambina, Mia, ti piacerebbe se seguisse le tue orme da grande?
Da neo papà sarei preoccupato se decidesse d’intraprendere la mia stessa carriera, perché ai miei livelli la kickboxing è uno sport impegnativo e rischioso, con il contatto, ma non vi nego che sarei in primis onorato, se Mia decidesse di seguire le mie orme.
Auguriamo ad Alessandro Moretti un grosso in bocca al lupo per i prossimi mondiali che disputerà nel 2018. E-goTimes sarà lì a tifare per il nostro campione.
Intervista a cura di: Leila Tavi
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Foto: © Valerio Saccomandi