Cultura

Micat in Vertice 2020-2021: si conclude la 98. edizione

Micat in Vertice, giunta alla sua 98. edizione, si è conclusa con un grande concerto dal vivo al Teatro dei Rozzi di Siena per la stagione 2020-2021 dell’Accademia Chigiana.

Le due artiste Francesca Dego e Francesca Leonardi, che condividono l’esperienza concertistica da oltre 15 anni, hanno esaltato con violino e pianoforte le note di Mozart, Busoni, CastelnuovoTedesco.
Introdotto dal Direttore Artistico dell’Accademia Chigiana, Nicola Sani, che ha ricordato il 2020 come anno dedicato ai 250 anni dalla nascita del compositore tedesco Ludwig van Beethoven, invitando gli spettatori a visitare il sito dell’Accademia Chigiana, che non ci ha mai lasciati soli durante il periodo della pandemia trasmettendo in streaming musiche indimenticabili, il concerto ha incantato i cultori della musica per la levita con la quale le due interpreti hanno saputo conferire morbidezza e sinuosità alle note.

Come si legge nel programma di sala, la Sonata per violino e pianoforte N. 40 in si bemolle, meglio nota come K 454, risale agli anni viennesi di Amadeus W. Mozart, ovvero gli ultimi dieci della sua breve vita. Gli anni dal 1781 al 1791, durante i quali si manteneva vendendo la propria musica, furono anche gli anni di massima espressione artistica e forza creativa. L’occasione che lo portò a comporre questa Sonata fu l’incontro con Regina Strinasacchi, virtuosa italiana del violino, formatasi a Venezia ed apprezzata da Wolfang per le sue capacità tecniche unite all’espressività ed al gusto. La sonata, diversamente dalle precedenti, é introdotta da un tempo lento, Largo, che ben presto sfocia in un Allegretto staccato e brillante che coinvolge i due strumenti in un dialogo ritmico e melodico.

A seguire le note di Ferruccio Busoni con la Sonata per violino e pianoforte N. 2 in mi minore, per la quale il compositore si ispirò a Beethoven, Bach, Liszt, del quale fu grande interprete. L’alternanza dei tempi, lenti e veloci, eseguiti uno dopo l’altro, senza interruzioni , le variazioni, gli intrecci musicali, i temi giocosi e malinconici, intrecciano gli stili dei tre compositori che conosceva molto bene.

A conclusione della serata la musica di Mario Castelnuovo-Tedesco con la fantasia per violino e pianoforte sui temi dell’Opera di Gioacchino Rossini, Rosina e Figaro. Il compositore Mario Castelnuovo-Tedesco, che aveva dovuto lasciare l’Italia in seguito alle leggi razziali del 1938, compose queste variazioni in omaggio al suo Paese. Questa fantasia brillante, anche se a tratti caricaturale, a metà strada tra variazioni e trascrizione, é come fosse una sintesi dei due mondi: quello dell’opera, simbolo della musica italiana, e quello degli interpreti e dedicatari “americani” della sua musica, conosciuti entrambi grazie ad Arturo Toscanini, come solisti.

di Paola Dei

Immagine in evidenza: courtesy Accademia Chigiana