Martin Luther King: come imparare il potere della parola
Una lezione da Martin Luther King, per scegliere di avere un impatto come un grande uomo.
<<Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that>>
Dottor Martin Luther King
È immediato. Semplice.
Breve… Potente.
Anche FB è immediato.
Solo che su FB c’è un tale livello di odio e di rabbia che sembra che nessuno scopi mai.
Questo perché FB non è semplice, è rozzo.
Abbiamo più che mai bisogno di raccontarci e anche gli strumenti più potenti, eppure ci manca ancora una cosa… perchè è così difficile essere ascoltati? E cosa possiamo fare che non facciamo?
Oggi gli Stati Uniti celebrano il Martin Luther King Day. Un giorno per celebrare il grande leader nel modo in cui lui avrebbe voluto: servendo il prossimo . Da noi ci sono altre ricorrenze simili e va bene così.
Però, merita attenzione la riflessione di Anthony Robbins, il mental coach più famoso e influente al mondo, leader nel campo della crescita personale e della PNL (trai suoi allievi atleti, industriali e presidenti USA e russi). Insomma, un uomo che ha fatto del potere della parola, una professione d’eccellenza:
<<Il Dr. Martin Luther King, Jr. è stato in grado di influenzare se stesso, prima di tutto padroneggiando la sua comunicazione interna, mantenendo la sua passione contro ingiustizie sconcertanti e probabilità crudeli. Ma le sue emozioni e i suoi sogni sarebbero morti nel suo cuore, se non avesse altrettanto padroneggiato la comunicazione esterna. Fino a oggi le sue opere, la sua voce e il suo volto sono impressi nei nostri ricordi come coraggiosi promemoria che il suo sogno vive ancora. Poiché padroneggiò la comunicazione sia interna che esterna, è stato in grado di influenzare una nazione di anime affamate, per fare i cambiamenti duraturi di cui oggi godiamo tutti. La sua voce continua non solo ad aspettarsi di più, ma anche a dare di più. >>
Ecco, oggi tutti noi scriviamo e sentiamo il bisogno di far arrivare i nostri pensieri a centinaia, migliaia di persone.
Abbiamo scelto di avere un potere simile al suo, ma senza prenderci alcuna delle sue responsabilità.
Abbiamo il mezzo ma non la volontà, dunque non abbiamo alcun potere.
Parliamo a tantissime persone, ma sempre di meno ricordano il nostro messaggio.
La parola o la foto non ha alcun tempo di sedimentarsi.
Nei 5 minuti su un social network ci scorrono davanti centinaia di parole e decine di foto.
È impossibile che ne resti impressa nessuna. L’attenzione degli altri su quel che abbiamo pubblicato dura il tempo dello scorrere il pollice.
Dunque, per continuare ad esistere, dobbiamo continuare a parlare sempre più spesso (e a continuare a farci ascoltare sempre meno).
La tecnica più semplice perché qualcosa rimanga è la stessa utilizzata dalle pubblicità: una foto con sempre più pizza, una con sempre più tette… un testo con sempre più insulti, uno con sempre meno parole.
<<Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti! >> diceva Nanni Moretti.
Aveva ragione.
Possiamo influenzare il mondo in una maniera molto più grande di quanto non pensavo e, allo stesso tempo, essere notati molto di più dai nostri amici ( e fa piacere) dimostrando di pesare ogni parola con più attenzione di quanto uno schermo richiede.
MLK aveva scelto di seguire il suo famoso “sogno”. I discorsi che portava erano più grandi di lui. I suoi discorsi li pensava, non perché fossero d’impatto solo in quel momento, ma perché la sua volontà era che avessero un impatto reale.
Non c’era una parola sprecata.
Non c’era una rincorsa.
C’era un traguardo da raggiungere…
Quando Glory fu cantata durante la cerimonia degli oscar del 2014, portava la bandiera di un film (Selma) che non era un capolavoro, ma che in questo testo era riuscito a trasmettere un messaggio di una semplicità ma di una potenza uniche:
<<Io posso fare la differenza… perché così ho scelto>>.
Il risultato davanti alla platea degli artisti più ricchi e talentuosi del mondo, fu incredibile
Oggi può diventare un’occasione per apprezzare il valore della parola, l’aspirazione all’impegno e l’ambizione al meglio.
– Matteo Merolla
Photo credits: Martin Luther King Jr. addresses a crowd from the steps of the Lincoln Memorial where he delivered his famous, “I Have a Dream,” speech during the Aug. 28, 1963, march on Washington, D.C. From the archives of the U.S. Marines.