La storia nascosta della cucina: come il cibo mediterraneo è diventato identità
Nella suggestiva cornice del XIX Festival del Documentario di Salonicco, si scopre che tradizione e innovazione si sono rincorse senza sosta per oltre 500 mila anni. Qui si nasconde la ricetta segreta dell’identità di popoli, come quello greco, ricchi di storia e cultura e prendono vita le pietanze tradizionali condite dal giusto mix di trucchi e curiosità.
Il cibo, secondo gli autori del documentario, è parte di noi, è proprio nell’evoluzione di ciò che mangiamo che si può rivedere la storia dell’umanità.
Tutto inizia oltre mezzo milione di anni fa nella valle del Peloponneso, quando l’era glaciale rendeva inospitale gran parte del pianeta e i confini degli attuali continenti erano irriconoscibili. I primi uomini, nomadi e cacciatori, sopravvivevano grazie a piante e radici selvatiche, fondamentali nei periodi di magra tra i vari successi di caccia.
Con l’avvento dell’uomo di Neanderthal la crescita del cervello richiese un sempre maggiore apporto energetico, ma le risorse si fermavano ai grandi animali selvaggi (elefanti, bufali, cavalli). Questa esigenza generò una delle più grandi trasformazioni della storia umana: la cucina. Le patate, se cotte in un certo modo, erano più facili da digerire e le carni contenevano meno batteri, il fuoco entra nella vita quotidiana attraverso quello che oggi si chiamerebbe focolare.
Un salto temporale ci porta intorno a 20 mila anni a.C. quando le temperature e il livello del mare iniziano a salire e gli Homo Sapiens dell’Egeo scoprono la navigazione e la pesca. Utile sottolineare che ancor prima dell’agricoltura, nel Mediterraneo scoprirono una fonte quasi inesauribile di cibo: il mare. Molte furono le conseguenze dell’avventurarsi in barche, una di queste portò ben presto le popolazioni del mediterraneo a mescolarsi e a scambiarsi consigli. La grande quantità di pesce pescato richiese inoltre l’elaborazione di metodi di conservazione efficaci.
Con la rivoluzione del Neolitico gli umani scoprirono l’allevamento e passarono da essere raccoglitori a divenire veri e propri agricoltori, in grado si selezionare e migliorare le specie necessarie al raccolto. L’autore tiene a specificare come, proprio lungo le rotte oggi percorse dai rifugiati siriani, si spostarono i primi navigatori e, ripopolando il mediterraneo, diedero il via al forte legame agricolo che lega ancora oggi i popoli che vi si affacciano.
Intorno a 6 mila anni a.C. si vedono i primi villaggi stabili in cui è possibile riscontrare i primi sintomi delle società odierne. Nasce la Dieta Mediterranea, il pesce è l’alimento principale spesso accostato a noci, legumi, frutta e formaggi. Il pesce è una delle fonti proteiche più sostanziose, accompagnato a volte da carni bianche come il coniglio. La carne di per sé è legata alla vita collettiva e alle festività, mentre il resto degli alimenti e in generale i pasti di tutti i giorni, smettono di essere un momento di condivisione collettiva e passano ad essere consumati in stanze private da nuclei più ristretti.
L’agricoltura porta con sé il lavoro, le condizioni climatiche incerte del mediterraneo rendono gli uomini naturalmente capaci di adattarsi. Proprio questo mare è uno dei primi luoghi al mondo dove si sviluppa la globalizzazione: i viaggi portano gli uomini ad un approccio generalmente mercantile testimoniato dalla varietà di beni presenti nei villaggi di quest’epoca. Mentre le spezie di vari popoli colorano le tavole, a Creta l’agricoltura umana modifica il paesaggio in cui si insedia e la terra, diviene simbolo di potere. Nasce così l’ineguaglianza sociale e con questa la Politica
Con lo svilupparsi della politica divennero sempre più frequenti i sacrifici di animali agli dei, una cerimonia volta ad accrescere il senso di appartenenza del popolo e il potere politico economico di chi li donava.
Un viaggio culinario dall’antichità ad oggi arrivando fino all’identità culturale dei popoli che affacciano su questo ricco mare chiamato Mediterraneo. Ritrova nel cibo l’origine comune della specie mediterranea, ricca di mille profumi e colori, dalla cucina fino alla politica, ricordando che solo sapendo da dove si viene si può capire dove si vuole andare.
di Arianna Pedicini
Il precedente articolo si basa sul documentario: The First Supper – The Journey of Food: Eating in Greece from Prehistory to Modern Times. Di: Andreas Apostolides, Nikos Dayandas, Yuri Averof e Lefteris Charitos.
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