CulturaTeatro

I due Papi al Teatro dei Rinnovati di Siena

Le capacità comunicative e organizzative di Vincenzo Bocciarelli, Direttore Artistico dei Teatri di Siena dal 2024, fanno centro ancora una volta evidenziando la conoscenza approfondita della materia e l’aggiornamento costante sulle tendenze attuali. Lo dimostra pienamente lo spettacolo I due Papi, andato in scena al Teatro dei Rinnovati dal 28 febbraio al 2 marzo, approdato poi a Reggio Calabria e a Pistoia.

Mariano Rigillo e Giorgio Colangeli

Con Mariano Rigillo e Giorgio Colangeli, lo spettacolo che ha ricevuto il Premio Nazionale Franco Enriquez nel 2023 per la migliore regia e il Premio Mulino Fenicio 2022 per la miglior scenografia, è tratto dalla rappresentazione di Antony McCarten e la produzione italiana firmata da Giancarlo Nicoletti. In scena accanto ai due grandi attori anche Daniela Scarlatti in sostituzione di Anna Teresa Rossini, “Cicci”, nel ruolo di Suor Brigitta e da Eny Cassia in sostituzione di Ira Fronten, nel ruolo di Suor Sofia. Le scenografie sono di Alessandro Chiti, i costumi di Vincenzo Napolitano e Alessandra Menè, la produzione è de I due della città del sole e altre scene. Un gioiello dove passato e futuro si fondono e, soprattutto in questo momento in cui si celebra il Giubileo, divengono un documento importante per aiutarci a comprendere gli avvenimenti e leggere la storia.

Le interpretazioni al Cinema

Datata 2017, l’opera della durata di circa due ore con un intervallo di 20 minuti, mette in scene a un ipotetico incontro fra Joseph Raztinger, Papa Benedetto XVI, che si dimetterà poco dopo e il Cardinale Bergoglio che verrà successivamente eletto Papa con il nome di Francesco.
Nel 2019-2020 Antony MacCarten trasse un film dalla drammaturgia dell’opera con il quale ricevette un Premio per la miglior sceneggiatura non originale. Nella versione cinematografica i Due Papi sono stati interpretati da Antony Hopkins nella parte di Benedetto e da Jonathan Price in quella di Francesco.
La rappresentazione coglie un momento fondamentale dell’incontro, quello in cui si intuisce che, pur essendo molto diversi nel carattere e nel modo di affrontare la vita, i due protagonisti, cercano un terreno comune per il futuro di un miliardo di fedeli nel mondo.

La magia delle scenografie

I due attori riescono perfettamente a dare corpo ai personaggi connotandoli con una potente carica espressiva e, grazie ad una sceneggiatura efficace l’animo dei due giganti della Fede viene esplorato con semplicità e leggerezza. La rappresentazione è suddivisa in quadri dove l’impianto scenico, realizzato da Alessandro Chiti accompagna alla comprensione dei contenuti con effetti visivi magici che trasportano in luoghi sacri e davanti a meravigliosi dipinti che permettono allo spettatore di spaziare fra Castelgandolfo e, la Terrazza di San Pietro, i Dipinti della Cappella Sistina.

La Regia Contemporanea

La regia contemporanea non tradisce il senso introspettivo dell’opera, anzi esalta il senso del Giubileo. Pochi movimenti, gesti spontanei ed elementi inconfondibili per descrivere I Due Papi, che mostrano soltanto una inversione fisica. Il Bergoglio di Rigillo, contrariamente a quanto è nella realtà, è il più mag do, mentre Benedetto, contrariamente a quanto era nella realtà, é il più robusto fra i due. Non sappiamo se questo è voluto, per rendere le caratteristiche caratteriali ancora più evidenti, o se è stata una scelta dovuta ad altri motivi, ma sulla scena è indubbiamente efficace.

Paola Dei

Foto in evidenza: Rigillo e Colangeli fra le meravigliose scenografie di Alessandro Chiti