Il futuro dei giovani è nel settore agroalimentare
Occasioni di lavoro tra innovazione tecnologica e tradizione nel segno delle eccellenze del Lazio.
Giovani alla ricerca di lavoro e aziende del settore sono gli attori al centro del convegno: “Le eccellenze agroalimentari del Lazio: prospettive e opportunità occupazionali” tenutosi lo scorso 16 marzo a Roma. L’incontro ha aperto l’edizione romana del Career Day organizzato da Brain at Work in collaborazione con ARSIAL-Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio.
Attirati dalla presenza dei recruiter di multinazionali e società di consulenza, centinaia di giovani, armati di curricula, hanno affollato le sale del Centro Congressi Frentani alla scoperta delle tante piccole realtà del settore agroalimentare. Stando al numero di domande presentate per accedere ai finanziamenti erogati del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, l’interesse dei giovani nell’imprenditoria agricola del Lazio è forte. “L’agroindustria vale il 17% del PIL nazionale e nel Lazio sale al 19%” afferma Antonio Rosati, Amministratore unico ARSIAL, ponendo l’accento sulla necessità di incontro tra le aziende del settore agroalimentare e i giovani usciti da istituti alberghieri, agrari e dalle università.
Un mercato dinamico e consumatori attenti al rapporto tra cibo e salute e alla sostenibilità ambientale, obbligano le aziende del settore primario a puntare su qualità ed eccellenza. Imperativo quindi innovarsi, aprendosi alle nuove leve fresche di studi e di idee, per diventare efficienti, sostenibili e competitivi. Si aprono le ricerche di personale di sala qualificato, chef e sommelier. Ma non finisce qui, si parla sempre più di agricoltura 2.0 con droni e sensori, per cui risultano indispensabili profili tecnici come ingegneri, chimici, tecnologi alimentari e addetti al controllo qualità.
Tra le eccellenze ad alto tasso tecnologico nella scuderia di Arsial è emblematico il caso di Ferrari Farm Società Agricola Srl, di cui ha parlato Valentina Pontetti, direttore marketing dell’azienda. Piccola eccellenza agricola della provincia di Rieti, Ferrari Farm unisce la tradizionale coltivazione biologica alla coltivazione idroponica in serre ermetiche sterili di nuova generazione producendo, tra i primi in Europa, confetture, passate e omogeneizzati da pomodoro idroponico nichel free. Piccolo l’organico dell’azienda, ma tanti i progetti che bollono in pentola in attesa di finanziamenti.
Innovazione e sostenibilità guidano oggi l’evoluzione del comparto agroalimentare senza perdere di vista la conservazione dei saperi tradizionali alla base del patrimonio gastronomico italiano, brand riconosciuto e imitato in tutto il mondo. Di riscoperta dei sapori tradizionali ha parlato Stefano Callegari, ideatore di Trapizzino. L’imprenditore ha divertito la platea raccontando di quando un “problema goloso” da risolvere lo ha portato a inventare la celebre tasca di pizza che impedisce ai succulenti preparati della cucina tradizionale romana di fuoriuscire rovinosamente. Scoperto dai turisti di tutto il mondo nello storico locale di Testaccio, oggi Trapizzino è arrivato in Giappone e a New York creando occupazione nel segno del made in Italy.
Questi alcuni esempi concreti di come si possano creare posti di lavoro rendendo tangibile il ricambio generazionale di cui necessità il settore agroalimentare. Un ritorno alla terra coltivata dai nonni nel segno dell’innovazione per creare nuova occupazione preservando i territori.
Carolina Smeriglio
foto copertina di: John Poehlmann | 2014 – Curators of the University of Missouri (Licenza:CC BY-NC 2.0)
foto all’interno dell’articolo di: Carolina Smeriglio