Francesco Totti: l’ultima bandiera romantica di un calcio ormai senza poesia
Roma in festa rende onore a Totti, che per 25 anni è stato simbolo e icona degli amanti del calcio, nessuno escluso.
Roma, 28 maggio 2017
È arrivato il tanto atteso momento. Quel momento in cui i sogni di un semplice tifoso, correndo paralleli alle gesta del suo atleta preferito, devono interrompersi. Sì, perchè le leggende purtroppo non sono eterne e Francesco Totti dopo 25 anni ce ne ha dato dimostrazione.
Ma chi era veramente Francesco? Sì, passatemi la licenza poetica di chiamarlo per nome, come se fosse un parente, che so mio fratello. Negli anni questo è stato Francesco per la sua gente, e non solo. Basti pensare ai mondiali del 2006, quando dovendosi prendere il carico di battere un calcio di rigore (e quanto pesava quel pallone Dio solo lo sa) ha unito una nazione intera nel suo nome.
Oggi Totti viene elogiato non solo dalla gente romana e romanista, ma anche da quelli che sono stati gli avversari storici. Il calcio è bello anche per questo, sa riconoscere il valore di un uomo e le sue gesta.
Ha dato la conferma di poter unire le persone, come il più semplice concerto di Natale, quando ci si scambia gli auguri con il vicino che da anni tifa la squadra avversaria.
“Allora io faccio Totti perché sono più forte e il pallone è mio”. Quante volte abbiamo sentito o magari pronunciato noi stessi questa frase, credendo di poter trasformare un giardino o una piazzetta sotto casa, nel pratone immenso dello Stadio Olimpico, quello stadio che e stato calcato per più di 600 volte dall’eterno ragazzino di Porta Metronia.
Siamo stati sempre tutti un po’ Francesco Totti: dai gol più importanti, alle sconfitte, passando per gli infortuni.
Ha lasciato una grande eredità per le nuove generazioni che verranno e che non hanno potuto godersi gli anni migliori del capitano giallorosso. Lascia un’eredità che vuol dire tanto: non si può smettere di essere Totti.
E ora che l’ultima bandiera ha smesso si sventolare, torneremo con i piedi per terra, crescendo, diventando finalmente uomini.
– Simone Alessandrini
Foto di copertina di Marco Patassini
Video del canale YouTube AS Roma