I Fantasmi della Ciociaria: Tra storia locale, tradizioni e ghost tourism
Quando il mistero si intreccia con la storia locale e le tradizioni, nasce un fascino irresistibile che avvolge e cattura l’immaginazione di chiunque. Ed è questo il caso delle storie raccolte da Amedeo Cerilli, autore e cofondatore di Italian Ghost Story, che ha dedicato la sua passione alla ricerca e alla divulgazione di racconti di fantasmi e presenze nei luoghi più suggestivi e infestati del Lazio.
Amedeo Cerilli non solo ha saputo dare voce a queste storie tramandate oralmente, ma le ha anche trasformate in un progetto culturale che coinvolge narratori, scrittori, attori e associazioni, con l’obiettivo di preservare e valorizzare il patrimonio immateriale legato alle credenze e alle leggende locali.
L’ultimo libro di Italian Ghost Story, “I Fantasmi della Ciociaria: Storie di spettri e presenze nei luoghi più infestati della Ciociaria“, è l’ennesima perla di questa serie affascinante e intrigante, che ha già conquistato il cuore di molti lettori grazie ai titoli precedenti dedicati ai fantasmi di Fondi, dei Castelli Romani, della Tuscia e di Terracina.
Dai tempi antichi, le oscure presenze arricchiscono le nostre leggende e animano un’abbondanza di racconti, carichi di sinistro fascino, che non possono lasciarci indifferenti.
Anche nella città di Frosinone le storie che ci fanno gelare il sangue nelle vene non mancano. Tra Vicalvi, Ferentino e Fumone innumerevoli sono gli annali di ombre e apparizioni misteriose: Adelina, Alejandra, Babbaceglie, Cappellaccio, il marchesino Francesco, Zenobia, Teresa e poi le suore, le vergini, il soldato tedesco, la casa senza finestre, il fantasma senza volto… Questi sono alcuni dei protagonisti e delle storie narrate in un tomo che ha il pregio di far scoprire al lettore una Ciociaria diversa dal consueto, da vivere e da tramandare.
La Ciociaria, da Alatri a Vicalvi, da Ferentino a Cassino, da Fumone alle Gole del Melfa, da Patrica ad Arpino, da Ceccano a Sora, da Anagni a Isola del Liri, è un territorio ricco di molteplici eccellenze, che oggi ottiene un posto d’onore tra i luoghi più carichi di mistero e pathos in Italia. Il libro “I fantasmi della Ciociaria”, costituito da una serie di racconti che partono da vicende popolari tramandate oralmente, porterà il lettore in un viaggio appassionante e suggestivo, capace di collegare il passato e il presente all’universo del soprannaturale. Si tratta di storie che si intrecciano con le leggende e che sono state tramandate di generazione in generazione, rischiando di perdersi in un mondo sempre più digitale, dove tutto ciò che è social sembra non esistere e tutto ciò che è antico sembra destinato a scomparire.
L’obiettivo del progetto Italian Ghost Story non è solo quello di mantenere vive le storie popolari, ma anche di promuovere la riscoperta turistica della Ciociaria attraverso il fenomeno del ghost tourism. Si tratta di un programma innovativo nel panorama italiano, che presenta i territori da un punto di vista inusuale, portando i visitatori a vivere un’esperienza insolita e ricca di fascino. Partendo proprio dai fantasmi, si può far conoscere un luogo in modo del tutto nuovo.
Nell’intervista che seguirà, avremo l’opportunità di conoscere meglio l’autore e il ruolo del Ghost Tourism, nonché l’importanza di preservare queste tradizioni attraverso iniziative culturali legate al mondo del paranormale e delle leggende locali.
Nella piacevole chiacchierata che abbiamo avuto con l’autore, Cerilli ci ha raccontato di essere cresciuto ascoltando le storie di fantasmi che sua nonna gli raccontava.
Tra le tante storie, ce n’erano alcune ambientate a Terracina, la città dove sono nato. Ad esempio, mia nonna mi raccontava che nel quartiere della Delibera a Terracina c’era il fantasma senza testa. Anche nel centro storico si parlava di fantasmi. All’epoca, le persone non avevano la televisione e si sedevano fuori dai vicoli a raccontare storie tramandate oralmente di generazione in generazione. La mia passione per le storie di fantasmi è nata così. Conoscevo tutte le storie che mia nonna mi raccontava sui fantasmi di Terracina. Poi, anche quando ero adolescente, ci riunivamo in gruppo e ognuno raccontava le storie che conosceva dalla propria famiglia. Ho sempre avuto questa passione per questo tipo di storie.”
Nel 2019 Cerilli decise di realizzare per la prima volta a Terracina dei “ghost tour”, degli itinerari a tema fantasmi. “Organizzammo il primo evento e fu un successo: 50 posti esauriti in 6 ore! Da lì, abbiamo iniziato a organizzare dei tour estivi, tutti sold out. Il nostro tour era diverso dagli altri: non era solo un racconto ma prevedeva anche una parte teatrale. Nel corso degli anni, il tour è cambiato molto ed è diventato un prodotto molto diverso da quello iniziale.”
Durante la pandemia di Covid-19, trovandosi bloccati a casa, Cerilli insieme all’archeologa Longo, hanno deciso di contattare una archeologa con cui aveva già collaborato in precedenza per raccogliere le storie di fantasmi locali e pubblicare un libro. “Non essendo scrittori, avevamo un po’ di timore ma ci siamo fatti coraggio e abbiamo pubblicato il libro in self-publishing. Con grande sorpresa, il libro ‘I Fantasmi di Terracina’ ha avuto un grande successo, soprattutto a livello locale. Tantissime persone ci hanno contattato per avere una copia del libro o per raccontarci le loro storie di fantasmi. Quel libro si è scritto anche grazie alle storie che la gente ci ha inviato.”
Dopo il successo del libro sui fantasmi di Terracina, Cerilli e la sua collaboratrice hanno deciso di allargare il progetto ad altri territori, come Fondi, la Tuscia viterbese, i Castelli Romani e la Ciociaria.
Spiega Cerilli:
Il progetto ‘Italian Ghost Story’ ha una duplice funzione. La prima è quella di non far perdere le storie popolari che si tramandano da generazione in generazione e che rischiano di perdersi. Sono storie della cultura che fanno parte dei nostri nonni e dei nostri zii e che comunque sono destinate a perdersi perché sono racconti tramandati oralmente. Uno dei miei crucci più grandi è il fatto che mia nonna, che è morta da poco a 98 anni, già da 20 anni non si ricordava più la maggior parte delle storie. È stato un pezzo di cultura popolare destinato a perdersi e questo è sempre stato un fastidio che mi ha spinto a fare proprio questo libro, per conservare per le future generazioni la memoria di queste storie. La seconda funzione del progetto è quella di parlare di un nuovo tipo di turismo, che è il ‘ghost tourism’, che arriva dall’Inghilterra, dalla Scozia, dagli Stati Uniti e che in Italia si sta affacciando da poco, ma che noi vogliamo promuovere. Il progetto è molto ambizioso, magari non so se ci riusciremo, però comunque sia, noi ci vogliamo provare con tutte le nostre forze. È quello di fare in modo che l’Italia venga conosciuta anche per alcuni luoghi ‘infestati’ e mettere a sistema un’offerta legata non solo al turismo marino-balneare o a quello culturale, ma anche a un nuovo tipo di turismo legato al mistero e al contatto con il soprannaturale.”
Oltre ai libri, il progetto prevede anche l’organizzazione di eventi nei territori in cui viene pubblicato un libro. Ad esempio, per promuovere “I Fantasmi della Tuscia”, Cerilli e i suoi collaboratori stanno organizzando eventi nella Tuscia viterbese in collaborazione con compagnie teatrali.
In conclusione, Amedeo Cerilli, con il suo progetto Italian Ghost Story, ha l’ambizioso obiettivo di conservare e promuovere la cultura popolare legata ai racconti di fantasmi e misteri in Italia, creando un ponte tra queste antiche leggende e il turismo, al fine di far conoscere un volto inedito e affascinante del nostro Paese.
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Francesco Evangelisti
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