Cultura

A tu per tu con il compositore Emiliano Mazzenga: “faccio della mia passione la mia vita”

Da Roma a Los Angeles per inseguire un sogno, questa è la storia di Emiliano Mazzenga, compositore di colonne sonore per film e serie TV.

Ispirato dal film La leggenda del pianista sull’oceano, Emiliano Mazzenga inizia a suonare il suo primo strumento musicale all’età di 8 anni. Note, musiche e colori che lo hanno accompagnato per tutta la vita, cambiandone radicalmente il decorso.

Nonostante la sua giovane età, a soli 31 anni Emiliano Mazzenga può già vantare di aver vinto più di 14 premi internazionali e di aver realizzato colonne sonore per importanti film e serie TV, dalle clip del duo comico Minimad al film Hangout, disponibile su Prime Video e Disney Plus.

Accompagnato dal suo bagaglio tecnico e dalla sua emotività, Emiliano Mazzenga si racconta ai lettori di E-goTIMES:

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Sono un compositore di colonne sonore per film e TV residente a Los Angeles, attivo nell’industria cinematografica americana, europea e asiatica. Suono e scrivo musica da quando sono bambino e con soddisfazione posso dire di essere riuscito a fare della mia più grande passione la mia vita.

Come hai iniziato la tua carriera?

La mia carriera musicale è iniziata suonando il sax in diverse formazioni, soprattutto jazz. Quella di compositore scrivendo musica per il teatro. Fu infatti naturale unire classica e jazz per le composizioni di queste prime colonne sonore.

Cosa ti ispira nel comporre nuove colonne sonore?

Il più delle volte l’ispirazione nasce guardando e riguardando le scene del film e connettendomi con le emozioni, i personaggi e le storie raccontate. Spesso fare questo mi riporta ad emozioni o vicende simili vissute personalmente, e così non è raro che parta proprio da quelle per comporre la musica.

Cosa vuoi comunicare con la tua musica?

Una delle cose più importanti a cui presto attenzione, sia nella mia musica da film quando è possibile, che nella mia musica in generale, è che passi e arrivi un’emozione. Sono meno interessato a una musica che si focalizza esclusivamente sull’aspetto tecnico, estetico o di intrattenimento.

Come si continua a imparare per rimanere al passo con i tempi all’interno di questo mondo musicale?

Essendo sempre curiosi e aperti ad imparare nuove cose nell’infinito universo musicale. Non accomodarsi su uno stile che ormai si padroneggia ma avventurarsi in territori meno conosciuti. Lavorare con registi da diverse parti del mondo ha favorito questo processo; confrontarmi con aspetti culturali, musicali ed estetici diversi ha decisamente ampliato gli orizzonti della mia musica. 

Qual è la tua sfida più grande?

La mia sfida più grande al momento è quella di trovare un buon equilibrio tra il tempo passato nel mio studio a scrivere musica e la vita vissuta fuori da quelle quattro mura. Credo che questo sia un fattore importante per la maggior parte degli artisti, il non perdersi nella propria arte da dimenticarsi di vivere a pieno la propria vita, perché è da queste esperienze ed emozioni che di solito nascono le opere migliori.

Qual è il ricordo più bello della tua carriera?

Direi a pari merito due ‘prime volte’. L’emozione provata la prima volta che a teatro ho sentito la mia musica suonare in scena e la prima volta che mi sono trovato al Synchron Stage di Vienna di fronte a un’orchestra di 50 elementi per registrate la mia musica.

Nuovi progetti in vista?

Ho da poco finito la musica per l’episodio pilota di una serie TV comica che racconta le avventure e disavventure di un attore che cerca di realizzarsi a Los Angeles. In cantiere ci sono altri 4 progetti: Like Poison, un thriller psicologico, High Caliber e Darling of Sins che sono due lungometraggi drammatici e Disaster Girl, una serie di animazione.

Ti sei trasferito a Los Angeles per lavoro, come ti trovi? Che differenze noti con l’Italia?

Molto bene, è un posto fantastico per il mio lavoro. Qui l’industria cinematografica e televisiva è attivissima. Le numerose opportunità di essere coinvolto in uno di questi tanti progetti è la differenza più grande che noto rispetto a quando ero in Italia. È inoltre abbastanza comune qui incontrare nella vita di tutti i giorni persone che lavorano in questo campo anche fuori dal contesto lavorativo.

Un saluto ai nostri lettori?

Un caro saluto a tutti i lettori di E-goTIMES! Se vi fa piacere potete seguirmi e ascoltare la mia musica sui social (Facebook, Instagram) e sul mio sito web.

di Francesco Evangelisti


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