Daniele Garozzo, tutto cuore e testa: è argento a Tokyo 2020
Testa, cuore, grinta, tenacia, sangue freddo, tutto questo è Daniele Garozzo, il fiorettista acese che fa sognare l’Italia.
La scherma è sempre stato uno sport in cui l’Italia ha eccelso e dove, di conseguenza, la pressione e le aspettative sono altissime, specialmente per chi, come Daniele Garozzo è chiamato a difendere il titolo olimpico conquistato a Rio 2016.
Due Olimpiadi, due finali, un oro e un argento. E’ mancata la ciliegina sulla torta in una giornata difficile e densa di sorprese ma che ha saputo regalare comunque tanta soddisfazione. Chi si sarebbe aspettato di vedere uscire al primo turno il vicecampione olimpico Alexander Massialas e il connazionale Meinhardt, testa di serie numero uno, già al primo turno?
Sulla strada che conduceva verso la finale del fiorettista siciliano in ordine l’egiziano Mohamed Hassan ai sedicesimi, il giapponese Kyosuke Matsuyama agli ottavi dove, grazie ad un guizzo decisivo, Daniele è riuscito a firmare la stoccata decisiva, quella del 15-14 che gli ha aperto le porte dei quarti di finale, dove ad attenderlo c’era il francese campione mondiale in carica Enzo Lefort. Non un assalto facile quest’ultimo dunque, costellato inoltre di cartellini rossi (ben tre dell’avversario) e primi problemi fisici del nostro atleta che ne hanno limitato la sua azione in un momento già delicato. Ma è proprio qui che sono emerse la tenacia e la determinazione da fuoriclasse che gli hanno consentito di combattere fino alla fine, stoccata dopo stoccata fino alla semifinale contro il giapponese Shikine dove si impone con un netto 15-9 sul padrone di casa.
Ultimo assalto, quello finale. Daniele Garozzo ha conquistato la possibilità di difendere il titolo di Rio 2016 e lo fa, strenuamente, fino all’ultimo, stringendo i denti, sopportando il dolore al quadricipite della gamba che torna a far male proprio nel momento saliente della giornata. Parte bene in vantaggio ma Ka Long Cheung riesce a recuperare prima e superare dopo Garozzo. 15-11 per Ka Long Cheung e medaglia d’oro per Hong Kong. Il campione mondiale juniores nel 2017 è il nuovo campione olimpico.
Un argento pieno di rammarico e amarezza per Daniele Garozzo, da sempre molto critico verso se stesso ma che conferma la sua vera natura da fuoriclasse.
In ogni caso, la sua Olimpiade non finisce qui. Manca ancora la gara a squadre dove insieme ad Alessio Foconi, Andrea Cassarà e Giorgio Avola, andrà a caccia della medaglia d’oro e gloria, riscattando Rio 2016.
Foto: Courtesy FIS