Cabros de mierda: una prospettiva “umana” sul Cile di Pinochet
Il regista Gonzalo Justiniano presenta alla 12° edizione della Festa del Cinema di Roma Cabros de mierda un film forte, dal grande impatto emotivo che ha come sfondo gli anni del regime di Augusto Pinochet in Cile: al centro della vicenda ci sono più protagonisti, tante voci e diverse storie umane si intrecciano, ma l’ambiente circostante non smette mai di mostrare gli scontri, le violenze, le difficoltà vissute in quel delicato e difficile momento storico.
Il lavoro di Justiniano riesce a catturare con realismo e naturalezza gli anni della dittatura e le proteste del movimento antigovernativo, filtrando gli avvenimenti attraverso lo sguardo dei due protagonisti, Samuel e Gladys, due personaggi dai caratteri antipodici, che finiranno inevitabilmente per incontarsi e legarsi.
Gladys, interpretata dall’avvenente Nathalia Aragonese, vive in una baraccopoli di Santiago del Cile e la sua famiglia “allargata” ospita vicini, saltuariamente donne sole e bambini senza genitori.
Samuel (Daniel Contesse) giovane e timido missionario americano, irrompe nella sua vita e verrà travolto dalla passionalità e dal calore sprigionato dalla donna: giunto a Santiago del Cile con l’intento di portare sostegno e aiuto alla gente oppressa dal regime, lentamente e profondamente finirà per legarsi a Gladys in un’appassionante e coinvolgente storia romantica.
La bellezza di Cabros de mierda è la capacità di armonizzare senza difficoltà la prospettiva storica e l’umanità della vicenda riuscendo a coinvolgere il pubblico senza annoiarlo o appesantirlo eccessivamente e regalandogli, in più momenti, qualche risalta di gusto.
I primi appuntamenti tra Gladys e Samuel, ad esempio, risultano al tempo stesso teneri e divertenti: estroversa, sensuale, provocatrice lei; timido, introverso, imbranato e dolcemente goffo lui. L’incontro “romantico” tra i due risulta buffo, esilarante e dolce al tempo stesso.
Una nota di merito va poi riconosciuta all’interpretazione di Elías Collado, che veste i panni di Vlad, un buffo bambino occhialuto, riflessivo e molto maturo per la sua tenera età.
L’attore restituisce al personaggio il candore l’ingenuità tipica del bambino e la profondità di chi, suo malgrado, è costretto a crescere in condizioni sfortunate che vedono apparentemente poche vie d’uscita.
Il grande pregio di Cabros de mierda è l’abilità di saper dosare i toni brillanti della commedia (nella descrizione, ad esempio nella baraccopoli, della vita di tutti i giorni) con immagini ben più drammatiche, arricchite da filmati e fotografie di repertorio, capaci di rendere lo scenario ancora più realistico e commovente.
Justiniano è riuscito nella non facile impresa di raccontare con sincerità, calore e onestà, un dramma ancora attuale puntando sugli aspetti umani dei protagonisti senza mai tralasciare gli aspetti drammatici della vicenda.
–Sarah Mataloni
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Foto e video: courtesy Festa del Cinema di Roma
Scheda Film
Regia: Gonzalo Justiniano.
Interpreti: Nathalia Aragonese, Daniel Contesse, Elías Collado, Corina Posada de Gregorio, Luis Dubbó
Paese: Cile
Durata: 117′
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