Assassin’s Creed – Non solo Assassini, non solo Fassy… ma soprattutto Il Credo
Da quello che doveva essere lo spin-off di una nota saga targata Ubisoft, è nato quello che poi negli anni, tra pugnalate, intrighi e parkour, è diventato uno dei franchising più popolari e di successo del mondo videoludico. Nonché uno dei pochi a metter d’accordo utenti di tutte le età.
E da fan della saga, non ho saputo resistere alla tentazione di dire la mia.
Ma chi sono io per dire la mia?
Una fan della saga, ecco chi sono! E per questo ci metto la faccia.
Assassin’s Creed nasce nelle industrie Abstergo dove il protagonista, Desmond Miles, entra nell’animus per accedere ai ricordi di un suo antenato, Altair Ibn La Ahad.
L’avventura per me è iniziata nel lontano 2007 con l’arrivo della Playstation 3 e del suo motore grafico all’avanguardia. E insieme a questa avventura sono iniziate le lotte in casa per il possesso del televisore poiché a portare avanti la partita c’era anche mio padre, rimasto affascinato tanto quando la figlia quindicenne da questo nuovo universo. Ancora oggi, quasi 10 anni dopo, uno dei fan di Assassin’s Creed più appassionati che io conosca è lui.
Dal nome è facilissimo pensare che l’ordine sia votato all’omicidio, inizialmente anche io pensavo fossero dei killer su commissione che agiscono durante le crociate. Ma una volta entrati si capisce subito che c’è qualcosa di più grande, qualcosa che non perdona lo spargimento di sangue innocente ma solo quello di uomini corrotti! Un regolamento molto rigido che viene imposto durante i primi minuti di gioco e che, tramite un escamotage narrativo, andiamo a imparare passo dopo passo e a metterlo allo stesso tempo in discussione, sia come persone che attraverso il personaggio che pilotiamo. Una sensazione che tornerà a ripetersi per tutti i capitoli della saga. Sebbene per ciascuno di essi il contesto storico, i personaggi e le dinamiche di gioco siano differenti.
Assassin’s Creed non è solo omicidi. E’ anche ricostruzione storica e cura dei dettagli architettonici ed estetici. E, a giudicare da tutte quelle persone che hanno attraversato la stanza durante le mie sessioni di gioco e ne sono uscite a bocca aperta per quanto fosse bella la panoramica di Firenze dalla Cupola Autoportante, o Roma vista dall’alto del Colosseo, direi che se volevano stupirci ci sono riusciti.
Ogni capitolo è ambientato in un periodo preciso e presenta un protagonista (d’invenzione) alle prese con i suoi problemi. Mentre le trame (ora parliamo di fatti realmente accaduti) fanno da motore alla vicende. La narrazione procede così di livello in livello portando i nostri ad interagire con quelli che sono i cardini della storia, quella vera, così come la conosciamo, come la si è studiata: da Leonardo Da Vinci fino al presidente George Washington.
Inoltre parliamoci chiaro: saltare da un palazzo all’altro ammazzando gente (per finta ovviamente) in maniera acrobatica, e’ già un’idea divertente senza tutto l’abbellimento grafico e le varianti temporali. Adesso provate a pensare che tutto il vostro arsenale sia stato costruito da Leonardo Da Vinci e che la vostra missione sia prender parte alla Congiura dei Pazzi schierati con Lorenzo il Magnifico.
Volete ancora dirmi che non siete curiosi di provarlo?
In Assassin’s Creed quello che mi piace è che la vita del protagonista viene narrata attraverso i ricordi filtrati dall’Animus. E’ così che noi giocatori scopriamo e condividiamo i suoi dubbi, i suoi rimorsi, le sue domande, il suo “credo”. Sono personaggi virtuali ma non troppo lontani da noi a ben vedere. Combattuti, angosciati delle conseguenze delle proprie azioni. Hanno pregi e difetti, vincono e perdono. Vivono storie che, senza accorgerci anche noi giocatori finiamo per portarci dietro.
A proposito di disagi ed empatie, anche io vorrei condividere con il mio adorato gioco e i suoi ‘paladini’ l’imbarazzo di quando mia madre (sì, MIA madre!) ha attraversato la stanza proprio mente i personaggi di Creed sgranellavano battute a sfondo sessuale. Loro però altro che condivisione, so rimasti lì come ebeti a fischiettare.
Ammettilo è successo anche a te che stai leggendo, ve’?!?
Ma diciamolo: grazie ad Assassin’s Creed e alla Ubisoft abbiamo potuto vivere le avventure dei nostri eroi anno dopo anno, sempre in autunno, e ogni volta con una simpatica aggiunta di imprecisioni, bug e errori di programmazione che fanno rimpiangere i soldi del pre-order tirati fuori mesi prima, soldi che rigorosamente gli abbiamo dato e che quest’anno gli abbiamo ridato due volte con l’uscita della Ezio Collection per Playstation 4.
Perché due volte?
Perché quest’anno esce il film di Assassin’s Creed.
Oggi siamo chiamati a prender parte a un’avventura parallela, non dalla solita postazione, non inghiottiti dal divano di casa, ma al cinema. Non più seguendo le vicende di Desmond Miles ma quelle di Callum Lynch, detto Fassy, e del suo avo Aguillar De Nehra alle prese con l’inquisizione spagnola.
Perché nessuno si aspettava un’inquisizione spagnola, ve’?!?
Ma soprattutto, nessuno si aspettava Michael Fassbender per protagonista (o forse sì?).
Non si sa ancora molto sulla trama, si sa solo che l’ambientazione è in modo parallelo rispetto a quello dei giochi. A giudicare da alcune testate specializzate, ci saranno più scene nel presente rispetto a quelle ambientate durante l’inquisizione. E vedremo anche personaggi che abbiamo già incontrato in Assassin’s Creed: Liberation, come Baptiste.
Ora è un fatto: un nuovo trend sta per partire con la versione cinematografica di Assassin’s Creed. Tra l’altro non sono poi così tanti i film tratti da opere videoludiche che hanno riscontrato successo di critica e al botteghino. Il Tomb Raider con Angelina Jolie è piaciuto abbastanza da consentire di fare un seguito e solo l’anno scorso un film, Warcraft: L’inizio, sembra esser riuscito nel miracolo: un prodotto che ha lasciato i fan soddisfatti e ha fatto un buon incasso.
Solo il tempo ci dirà se il film di Assassin’s Creed sarà abbastanza valido per immaginare un sequel.
Ultime chicche: non tutti sanno che il progetto cinematografico di Assassin’s Creed in realtà era partito nel lontano 2012. ma si è docuto attendere fino al 2015 per iniziare le riprese. Inoltre, stando a IMDB, pare che l’idea iniziale prevedesse una rivisitazione della trama del gioco e che Fassbender avrebbe dovuto interpretare il sopracitato Altair, protagonista del primo capitolo della saga. Se così fosse andata, sia il regista Justin Kurzel, sia una delle attrici apparse nel trailer, Marion Cotillard oggi forse non sarebbero nel film. Già, perché Fassy-Fassbender ai tempi lavorava con loro in Macbeth ed è stata in quell’occasione che gli ha proposto di partecipare ad Assassin’s Creed.
A proposito, se siete interessati agli adattamenti cinema-tografici delle opere di William Shakespeare, abbiamo qui un articolo, nella nostra sezione Show dove trovate pane per i vostri denti.
Ma torniamo a Fassy, che già mi manca. Insomma, ecco oggi il suo nome tra i produttori. Perché Fassy ha seguito passo passo la produzione e forse, grazie a questa immersione totale nel progetto, si è avvantaggiato anche nel lavoro di costruzione del suo personaggio. Ho sentito dire che pure messo mano alla sceneggiatura…
Ma ora forza, coraggio e… vai di credo.
Perché oggi vedremo i frutti della nuova creazione targata Ubisoft.
Perché oggi non ci arrabbieremo per problemi tecnici nel sistema
di gioco.
Perché anche oggi sganceremo i soldi.
E per chi?
Per Fassy.
Per il Credo.
Chi lo dice? La vostra nerd preferita, ecco chi lo dice.
Ma si sa se e quando uscirà il prossimo game?
Non ancora, ma Ubisoft ha sempre mantenuto una certa costanza nel far uscire i loro videogiochi.
Se dovessi scommettere, punterei i soldi sul prossimo autunno.
Ciao 🙂
Annalisa