Il corto Last Chance al Festival Tulipani di Seta Nera: la danza come speranza di vita in un mondo post-atomico
Last Chance è l’ultimo e nuovissimo progetto della neo regista Alice Bellagamba, un cortometraggio della durata di 9 minuti che arriva dritto al cuore.Noi di E-goTimes abbiamo assistito alla proiezione del corto premiato al Festival Tulipani di Seta Nera edizione 2017.
REGIA: Alice Bellagamba
GENERE: Cortometraggio – FANTASY
DURATA: 9 min.
CAST: Alice Bellagamba, Emiliano Bengasi e Francesco Loschiavo
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Alice Bellagamba
PRODUZIONE: A.B. PRODUCTION
COPRODUTTORE: AMG di Massimo la Sala Marco Zingaretti
In seguito a una serie di eventi catastrofici che si susseguono a catena, scoppia una vera e propria terza guerra mondiale, la “Grande Guerra Atomica”, che in poco tempo distrugge l’intero Pianeta.
L’unico sopravvissuto è uno scienziato che si è rifugiato all’interno di un laboratorio situato sotto terra. Dopo la catastrofe, decide di preparare una pozione rigenerativa per riuscire a risvegliare due corpi, quelli di un uomo e di una donna, salvati da lui stesso, i quali giacciono su due barelle in stato vegetativo.
La pozione, testata in un primo momento su cavie animali, viene iniettata nei corpi dei due umani e il risultato è strabiliante: l’uomo e la donna si risvegliano e cominciano a scrutarsi l’uno con l’altro, avvicinandosi e toccandosi, dando vita a una danza armoniosa, che porterà i due a un vero e proprio accoppiamento, in seguito al quale si avrà la nascita di una nuova vita, nel ventre della donna, pronta a crescere in un mondo nuovo.
Dare un giudizio su di un corto è un lavoro piuttosto arduo, proprio perché in quei pochi minuti a disposizione si deve essere in grado di captare tutte le sensazioni, le emozioni, i sentimenti, e soprattutto la storia che il regista, in questo caso Alice Bellagamba, aveva in mente.
Last Chance, premiato dalla giuria tecnica del Festival durante il Gran Gala di domenica sera, non è solo un cortometraggio, ma è un “mix” di sofferenza e amore, che cattura l’attenzione dello spettatore per tutta la sua durata. Se da una parte si “semina” distruzione, dall’altra si respira un’aria di “serenità” e di equilibrio, grazie a un’arte con la A maiuscola, qual è la danza. Noi di E-goTimes lo abbiamo trovato affascinante e ne consigliamo vivamente la visione.
Alla fine della proiezione sono stati intervistati i protagonisti, Alice Bellagamba e Francesco Loschiavo, i quali hanno illustrato al pubblico e ai giornalisti le motivazioni che li hanno spinti a realizzare il loro progetto.
In particolar modo, l’attrice ha voluto spiegare come è nata questa idea.
Bellagamba: “Questo corto è nato in un momento molto importante per me, per dei drammi che ci hanno colpiti in questi ultimi anni e io ne sono rimasta profondamente scossa.
Si è soffermata poi sul significato principale del suo progetto, dando rilievo alla sua arte, la danza.
Bellagamba: “Il corto parla in realtà non di dramma. È una rinascita e una distruzione… è una rinascita che avviene attraverso l’arte. L’arte più vicina a me è la danza.”
Ha introdotto in seguito il suo collaboratore e coprotagonista, Francesco Loschiavo.
Bellagamba: “Ho conosciuto Francesco e subito gli ho chiesto un provino “self” sul modo di ballare. A me interessava un ragazzo che visivamente rappresentasse, come aspetto, la bellezza, la virilità dell’uomo, ma che fosse anche molto etereo.”
La parola è così passata a Francesco Loschiavo, il quale ha ringraziato i presenti e tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di, in primis la regista, sottolineando la grande stima nata nei suoi confronti.
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– Sara Tiso
Foto copertina: Paola Dentamaro
Foto premiazione: Yuliya Galycheva