Smartphone arruolati contro il cancro nel progetto Smash Childhood Cancer
Il progetto Smash Childhood Cancer: le ultime frontiere della tecnologia mobile impiegate nella cura delle malattie oncologiche infantili
Gli smartphone di ultima generazione possono talvolta evocare allarmanti e sinistre correlazioni tra campi elettromagnetici a radiofrequenza (emessi da telefoni, forni a microonde e altri dispositivi comuni nelle nostre vite) e specifiche tipologie di cancro, diffuse con mortalità sempre in aumento. L’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) è del resto molto cauta sulla relazione di causalità tra smartphones e tumori. Proprio l’AIRC raccomanda prudenza in questo suo articolo, sconsigliando un eccessivo uso di mezzi tecnologici introdotti solo di recente; è comunque interessante e costruttivo conoscere gli ultimi sviluppi, che vedono protagonisti i telefoni cellulari nella lotta contro il cancro.
Il progetto Smash Childhood Cancer
L’innovativo progetto che un consorzio di aziende sta portando avanti è Smash Childhood Cancer; questo sfrutta le più recenti tecnologie come le app su sistema Android, permettendo alla scienza medica di avanzare più velocemente nella ricerca contro il cancro infantile. L’applicazione, installabile su qualunque cellulare di ultima generazione, si attiva quando l’apparecchiatura è carica almeno al 90% e connessa alla rete Wi-Fi. “È stata progettata per rimanere fuori dalla strada e per essere non intrusiva”, racconta Juan Hindo, manager di IBM Corporate Citizenship. L’app consente di simulare l’uso di composti farmacologici contro determinate forme tumorali. Questi test richiedono milioni di calcoli, per i quali sarebbero indispensabili strumenti e tempi davvero troppo onerosi, se non impossibili, da ottenere in laboratorio con un singolo computer.
Il progetto ha già favorito la scoperta di diversi possibili composti utili a curare il neuroblastoma, una forma tumorale molto diffusa tra i bambini. Il progetto si è avvalso della partecipazione di più di 20.000 volontari non retribuiti. La tecnologia è compatibile soltanto con sistema operativo Android, mentre non funziona su iOS, il software presente su iPhone. Questa restrizione dipende dalle regole imposte alla distribuzione delle applicazioni su piattaforma Apple. E’possibile scaricare facilmente l’applicazione da questo indirizzo tramite una semplice iscrizione al sito.
Attenzione alla salute e risparmio di risorse
Gli smartphone sono, a tutti gli effetti, dei computer in miniatura; le applicazioni (o app) richiedono una potenza di calcolo una volta prerogativa di calcolatori delle dimensioni di edificio. La maggior parte del tempo una simile potenza risulta sprecata: il telefono durante il giorno è spesso in uno stato di stand-by e resta inutilizzato nelle nostre borse. Come evitare questo incredibile spreco? Una affascinante soluzione, proposta da un gruppo di aziende capitanato da IBM, consiste nel cosiddetto “calcolo distribuito”.
Questa modalità consiste nel far interagire insieme diversi computer connessi in un’unica rete, permettendo l’esecuzione di calcoli complessi che, se effettuati da una singola macchina, richiederebbero troppo tempo e risorse. La tecnologia non è totalmente nuova: analoghi esperimenti già condotti in precedenza sono SETI@home, impegnato nella ricerca di vita extraterrestre, e Climateprediction.net, studio finalizzato alla predizione del clima mondiale sul lungo periodo.
Potenzialità delle nuove tecnologie
È innegabile il pericolo, in caso di abuso degli smartphone, che le persone finiscano per isolarsi fino a immergersi in oscuri mondi virtuali, trascinate in rari casi in irreversibili forme di nevrosi. Nonostante ciò, bisogna comunque tenere in grande considerazione le potenzialità di progetti come Smash Childhood Cancer, che portano una forte luce di speranza nell’utilizzo di alta tecnologia a favore della salute dell’umanità futura.