Cruel Summer: Analisi di un delitto in tre atti
Cruel Summer può essere etichettato come teen drama ed è composto da 10 episodi. In una piccola città (inventata dagli autori Skylin) del Texas si intrecciano le vite di due adolescenti Janette Turner e Kate Wallis.
Apparentemente le due facce dell’adolescenza, ovvero, popolarità e inesistenza sociale. La trama passa in rassegna tre anni della vita delle ragazze dal 1993 al 1995. Janette e Kate attraverseranno esperienze drammatiche e le loro vite saranno devastate. Jeanette sarà rapita da un eminente membro della società e Kate sarà accusata di non aver fatto nulla per salvarla.
Questa si può considerare una buona premessa per la serie di Amazon Prime video! Anche i temi legati alle problematiche adolescenziale sono trattati in modo più incisivo e questo si può considerare un passo in avanti nella concezione classica della serie tv made in USA. Tuttavia, Cruel Summer ha anche evidenti pecche, oltre ad alcuni pregi, che vanno evidenziati.
I pregi di Cruel Summer
Tra i pregi direi che la scelta più azzeccata è quella di aver puntato sulla doppiezza dei personaggi. Gli sceneggiatori, Infatti, hanno scelto di evidenziare una delle più grandi qualità, o maledizioni dell’essere umano. Tutti noi siamo tutto e il suo contrario, luce ed oscurità. In Cruel Summer si sceglie di puntare proprio su tale dicotomia umana. Inoltre, tale operazione rende i personaggi moto più realistici e meno stereotipati del solito.
Allontanarsi dal comodo vialetto dei personaggi monodimensionali e preconfezionati che fanno parte di molte caratterizzazioni televisive è un merito. Tuttavia, lo sforzo degli sceneggiatori poteva spingerli anche a forzare un po’ la mano e a rendere Cruel Summer leggermente più cattiva. Eliminando agli spettatori quel retrogusto dolciastro che le serie tv USA lasciano sempre.
Naturalmente il finale, dal gusto amaro, è un grandissimo passo in avanti rispetto al classico happy ending che ci regala solitamente il prodotto televisivo.
Va sottolineata anche la scelta di mostrare qualche crepa nella raffigurazione della famiglia perfetta che sembra essere uno degli aspetti più difficili da superare nelle serie televisive. Ancora oggi, infatti, il distacco abissale tra realtà e prodotto televisivo trasforma ogni famiglia in uno stereotipo zuccheroso che nessuno ha mai neanche lontanamente intravisto nell’universo!
I difetti di Cruel Summer
La scelta di declinare ogni accadimento su tre piani temporali è interessante, però, in alcuni passaggi diventa un limite narrativo che costringe gli sceneggiatori ad appesantire la narrazione con fatti marginali che non hanno nessuna rilevanza per l’efficacia della trama.
Cruel Summer ha evidenti problemi di ritmo! La scelta dei piani temporali e i numerosi personaggi che vengono delineati solo a tratti appesantiscono lo storytelling. Tutto questo appare evidente e, infatti, l’impressione è che la trama sembra dilatarsi per raggiungere il numero di puntate prestabilite e ad un certo punto rasenta la noia. Il finale cattivo riscatta solo in parte l’attesa.
In buona sostanza non mi ha pienamente convinta né appassionata! Sarebbe stato meglio realizzare meno puntate e approfondire di più le tematiche inerenti alle dinamiche familiari, che purtroppo sono state solamente sfiorate.
Laura Ester Ruffino