A Siena Micat In Vertice 2019-2020: il Quartetto Noûs inaugura con due concerti il filone dedicato a Beethoven
Giovedì 5 e venerdì 6 dicembre, nel Salone dei Concerti di Palazzo Chigi Saracini, il Quartetto Noûs ha inaugurato l’esclusivo settore della Micat In Vertice 2019-2020, dedicato all’integrale dei quartetti per arco di Beethoven, nella ricorrenza dei 250 anni dalla nascita del grande compositore tedesco.
L’evento, che ha riscosso grande successo, è stato realizzato in collaborazione con “Le Dimore del Quartetto” e fa parte del ciclo “Roll over Beethoven”, dedicato ai migliori giovani interpreti di oggi, a confronto con uno dei più grandi compositori di tutti i tempi, Ludwig van Beethoven, e fa parte di “Chigimola 2019”, progetto speciale di assoluta originalità, promosso dall’ Accademia Chigiana di Siena e dall’Accademia Internazionale “Incontri con il Maestro” di Imola. Il progetto si propone quale strumento di dialogo, confronto culturale e interscambio di conoscenze tra giovani talenti provenienti da diverse parti del mondo e i grandi esponenti dei diversi contesti e culture musicali.
Il primo concerto è iniziato con l’Op. 18 n. 1 e l’Op. 18 n. 2, con cui è stato dato il via alla prima grande raccolta di quartetti di Beethoven. Il quartetto Op. 18 n. 1 di Beethoven è il quartetto di apertura della prima raccolta del compositore di Bonn. Fu proprio il compositore a collocarlo in apertura della stessa, ma in realtà fu scritto dopo il quartetto n. 3. Di questo quartetto n. 1 si hanno due versioni. Pubblicata nel 1801 e dedicata al principe Joseph Franz Maximilian von Lobkowicz, l’opera 18, composta di 6 quartetti, subisce un’influenza haydniana nelle forme e nelle strutture, ma presenta un’originalità nuova ed elaborata in maniera intensamente personale. Beethoven adatta, infatti, al medium quartettistico strutture e procedimenti eccentrici, accentuando certi tratti di estrosità haydniana nella scelta di motivi piccanti, soprattutto per i tempi veloci e gli scherzi o minuetti, dando fondo alla cantabilità nei movimenti centrali, addensando le sonorità, levigando gli spigoli di Haydn e le asperità armoniche di Mozart in una generalizzata, ma florida eufonia.Il primo concerto si è concluso con l’Op. 127, una delle più intense pagine dell’ultimo periodo beethoveniano.
Per il secondo concerto il Quartetto Noûs ha eseguito il primo e il terzo dei quartetti Op. 59 conosciuti come “Razumowsky”, dal nome del conte Andrej Kirillovič Razumovskij, ambasciatore russo a Vienna e protettore di Beethoven, al quale la raccolta è dedicata, per terminare con l’Op. 130, uno dei grandi capolavori estremi del maestro tedesco, che in origine doveva terminare con la monumentale Grande Fuga, che poi avrebbe avuto un destino autonomo.
Noûs (nùs) è un termine greco il cui significato è mente e dunque razionalità, ma anche ispirazione e capacità creativa. Il Quartetto Noûs, formatosi nel 2011, si è affermato in poco tempo come una delle realtà musicali più interessanti della sua generazione. Le sue coinvolgenti interpretazioni sono frutto di un percorso formativo in cui la tradizione italiana si fonde con le più importanti scuole europee. Ha frequentato l’Accademia Walter Stauffer di Cremona nella classe del Quartetto di Cremona, la Musik Akademie di Basilea, studiando con Rainer Schmidt (Hagen Quartett), l’Escuela Superior de Música “Reina Sofia” di Madrid e l’Accademia Musicale Chigiana di Siena con Günter Pichler (Alban BergQuartett) e la Musikhochschule di Lubecca con Heime Müller (Artemis Quartett).
Nel 2014 è stato selezionato per il progetto Le Dimore del Quartetto. Nel 2015 si è aggiudicato il Premio Piero Farulli, assegnato alla migliore formazione cameristica emergente nell’anno in corso, nell’ambito del XXXIV Premio Franco Abbiati, il più prestigioso riconoscimento della critica musicale italiana. Riceve inoltre dal Teatro La Fenice di Venezia il Premio Arthur Rubinstein – Una Vita nella Musica 2015.
I quattro talentuosi giovani interpreti sono riusciti a connotare la loro performance con pari dignità, dialogando con gli altri e e irrorando di energia tutto l’ultimo stile beethoveniano.
Il quartetto si è esibito nel corso degli anni in Belgio, in Canada, in Cina, in Corea, in Francia, in Germania, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e in Svizzera. Le sue esecuzioni sono state trasmesse da diverse emittenti radiofoniche come Venice Classic Radio, Radio Clásica, RSI e Radio 3. Nel 2019 è stato pubblicato dall’etichetta Warner Classics il nuovo disco con opere di Puccini, Boccherini, Verdi e Respighi.
– Paola Dei
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Foto: Courtesy Quartetto Noûs